Le Linee Guida DSA sono studiate per esaminare, aggiornare ed integrare i quesiti sui trattamenti riguardanti i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Tali disturbi sono circoscritti a domini cognitivi specifici, che pur non interessando il funzionamento cognitivo in generale, possono avere conseguenze pervasive andando ad intaccare sia alcuni ambiti del funzionamento cognitivo sia ambiti dell’adattamento personale e sociale. La diagnosi si basa prevalentemente sull’osservazione comportamentale e sulla misurazione testistica delle abilità di lettura, scrittura e calcolo.
Data la complessità del quadro, l’obiettivo generale delle Linee Guida DSA è quello di fornire raccomandazioni utili a migliorare e uniformare i protocolli diagnostici e riabilitativi.
Quali sono i quesiti approfonditi nelle nuove Linee Guida DSA?
Primo Quesito:
Quali sono gli indici predittivi per l’identificazione precoce di bambini a rischio di disturbo specifico dell’apprendimento?
Oltre ai fattori di rischio, si è posta l’attenzione sull’esistenza di possibili indici predittivi cognitivo-linguistici che riguardano le abilità di lettura, scrittura e calcolo e su cosa osservare nel contesto scolastico e clinico. Tali indici sono utili per l’individuazione di quei bambini che potrebbero avere maggiore probabilità di incontrare difficoltà nei successivi anni di scolarizzazione.
Raccomandazioni per la decodifica:
- consapevolezza fonologica
- RAN (denominazione rapida)
- associazione fonemi/grafemi e viceversa
- consapevolezza notazionale
- associazioni visivo-verbali
- vocabolario
- consapevolezza morfologica
- memoria a breve termine
Raccomandazioni per la comprensione del testo:
- consapevolezza fonologica
- consapevolezza morfologica
- vocabolario ricettivo
- memoria di lavoro
Raccomandazioni per la scrittura
- consapevolezza notazionale
- consapevolezza fonologica
- associazioni visivo-verbali
- RAN (denominazione rapida)
- memoria a breve termine
Raccomandazioni per il calcolo
- competenze simboliche, concettuali e procedurali nel conteggio
- funzioni esecutive
- memoria di lavoro visuo-spaziale
Secondo Quesito:
In bambini/ragazzi in età scolare, quali sono i criteri e le procedure diagnostiche per accertare il Disturbo di Comprensione del testo?
Il disturbo di comprensione del testo ha caratteristiche distinguibili rispetto al disturbo di decodifica, e può definirsi tale quando non è la conseguenza di una compromissione nella decodifica.” (Linee Guida DSA aggiornamento Giugno 2021)
- Si raccomanda di utilizzare come indicatore psicometrico un cut-off pari al 10°;
- Utilizzare almeno 2 prove i cui esiti risultino omogenei;
- Utilizzare prove indipendenti per la decodifica e la comprensione del testo;
- Per escludere la presenza di problemi di decodifica, in presenza dei quali si propongono prove di comprensione da ascolto, utilizzare prove di lettura di liste di parole e non parole;
- Valutare il vocabolario ricettivo ed espressivo, la comprensione sintattica e grammaticale e la memoria di lavoro verbale (se queste aree sono compromesse, è consigliato valutare anche il profilo linguistico);
- Valutazione del ragionamento non verbale.
Terzo Quesito:
Il riconoscimento di quantità simboliche e non-simboliche e le funzioni esecutive sono deficitarie in bambini e ragazzi in età scolare con disturbo specifico del calcolo?
- Non utilizzare solo prove di rappresentazione di quantità non simboliche;
- Poiché i fattori indicati non sono rappresentativi solo della discalculia, si raccomanda di tenere in considerazione eventuali disturbi in comorbilità.
Quarto quesito:
Quali competenze matematiche e quali processi cognitivi devono risultare deficitari per porre diagnosi e per descrivere il profilo funzionale in bambini e ragazzi in età scolare con disturbo specifico del calcolo? (difficoltà nel ragionamento matematico e nella soluzione dei problemi, rappresentazione di quantità, memoria di lavoro)
- Le competenze avanzate di matematica non possono costituire oggetto di indagine ai fini diagnostici;
- Cosa valutare: elaborazione di quantità simboliche, abilità di transcodifica dei numeri (lettura e scrittura dei numeri), ragionamento numerico (abilità di seriazione e inferenze basate sulle relazioni numeriche), recupero dei fatti aritmetici (calcolo semplice automatizzato), calcolo mentale e scritto elementare;
- Quando si pone la diagnosi: a partire dalla 3° primaria, se è presente una prestazione lenta e inaccurata in almeno la metà delle competenze sopra elencate e applicando il criterio di persistenza a fronte di interventi di potenziamento;
- In caso di difficoltà nella soluzione di problemi aritmetici, porre la diagnosi solo se presenti deficit in almeno la metà delle competenze descritte sopra e specificando quali sono le aree.
Quinto Quesito:
Quali criteri/parametri sono necessari per porre diagnosi di disgrafia e quali strumenti sono più sensibili per rilevare la sua presenza?
“In letteratura la valutazione della grafia si riferisce esclusivamente all’allografo corsivo. Sebbene quindi le raccomandazioni concernano il corsivo appare evidente che la disgrafia sia un sintomo che investe, indipendentemente dall’allografo utilizzato, la scrittura a mano. La presenza di difficoltà nell’utilizzo di allografi il cui controllo grafomotorio è meno complesso di quello richiesto per il corsivo dovrebbe essere oggetto di particolare attenzione da parte dei clinici, perché indice di una difficoltà più severa” (Linee Guida DSA aggiornamento Giugno 2021)
- Fare attenzione ad eventuali difficoltà (soprattutto nell’uso del corsivo) nei primi due anni di primaria ma attendere il termine della classe 3° per porre eventuale diagnosi;
- Utilizzare test “carta e matita” integrandole con l’uso di tavolette grafiche e penne digitali;
- Valutare la leggibilità: focus sull’ allineamento al margine sx, spazio tra le parole, collisione tra lettere, inconsistenza della misura delle lettere, misure incoerenti tra lettere con e senza estensione, distorsioni di lettere, scorrette direzioni nella realizzazione del movimento e analizzare diversi campioni di scrittura;
- Valutare la velocità, non discriminante, e integrarla con la fluenza;
- Variabili da tenere in considerazione: tipo di compito utilizzato, modalità di richiesta e istruzioni date;
- Da sottolineare che i compiti di copia di figure geometriche e di integrazione visuo- motoria non hanno forte correlazione con le competenze grafo-motorie della scrittura;
- Valutare la funzionalità dei processi ortografici propri della lingua scritta data l’alta correlazione con la disortografia;
- Effettuare approfondimento delle competenze motorie data l’alta correlazione con DCD (disturbo dello sviluppo della coordinazione).
Sesto Quesito:
In bambini in età scolare con diagnosi di DSA, quali sono le funzioni/abilità compromesse?
- Valutare le competenze cognitive: funzioni attentive (visive), memoria di lavoro (verbale e visuo-spaziale), funzioni esecutive (pianificazione e monitoraggio), abilità di elaborazione fonologica, competenze linguistiche, competenze visuo-spaziali e motricità fine.
Settimo Quesito:
Quali sono i criteri e le procedure per l’identificazione di DSA in bambini bilingui in età scolare?
- La buona pratica clinica suggerisce di indagare le lingue parlate in famiglia di cui il bambino ha competenza; valutare l’età di esposizione per distinguere bilinguismo simultaneo (esposizione continuativa dalla nascita), precoce (esposizione entro i 3 – 4 anni), tardivo (esposizione dopo i 5 anni); valutare l’eventuale presenza di ritardi del linguaggio e valutare la quantità/qualità di esposizione nel contesto famigliare;
- In presenza di deficit dopo almeno 2 anni di scolarizzazione, condurre una seconda osservazione dopo 6 mesi (a seguito di potenziamento); porre la diagnosi nel caso di persistenza e nel caso di miglioramenti non significativi;
- Fare riferimento a prove standardizzate con valori normativi riferiti a popolazioni bilingui
- In caso di test standardizzati su monolingui: utilizzare prove di lettura di parole e non parole, evitare la lettura di brano; non considerare attendibile una prestazione deficitaria nella scrittura di parole, non parole e di brano; attendere la fine della scuola primaria per porre diagnosi di Disortografia (salvo una severa compromissione di tale abilità e dopo un periodo di potenziamento), non considerare attendibile la prova di comprensione del testo;
- Cadute nei compiti di vocabolario non sono da considerarsi misure che rafforzano la probabilità diagnostica;
- Nell’area del calcolo, utilizzare prove che non richiedono una mediazione del canale verbale per domande e risposte.
Ottavo Quesito:
Quali strumenti utilizzare per la diagnosi dei DSA nell’adulto?
Lettura:
- Far eseguire la lettura ad alta voce di brano, parole e non parole (valutando i parametri di “rapidità” e “accuratezza”);
- Valutare in “accuratezza” la comprensione del testo scritto e somministrare prove che valutino RAN, memoria fonologica e di lavoro verbale, velocità di elaborazione.
Scrittura:
- Eseguire prove di dettato di parole e di brani (per il parametro “accuratezza”) e, se necessario, somministrare dettato di parole (normale o in doppio compito) e prove di produzione di grafemi (normale e doppio compito) misurando il numero di grafemi prodotti in un intervallo di tempo definito.
Calcolo:
- Valutare i parametri “accuratezza” e “rapidità” mediante prove di calcolo a mente e scritto, recupero di fatti aritmetici e transcodifica oltre ad effettuare una valutazione qualitativa degli errori procedurali.
Nono Quesito:
Quali sono le prove disponibili sull’efficacia di interventi per il trattamento di DSA in età evolutiva (max 18 anni)?
Dislessia:
- Addestrare all’utilizzo di strategie di transcodifica sublessicale che richiedano la fusione o segmentazione di stringhe di lettere in singoli grafemi o fonemi, in sillabe o in rime;
- Effettuare interventi di tipo fonologico-metafonologico, potenziare la transcodifica, le competenze lessicali e morfosintattiche e le strategie di comprensione.
- Potenziare i processi di trascrizione fonema-grafema e viceversa;
- Dal secondo ciclo della primaria, potenziare le funzioni esecutive quali memoria di lavoro e inibizione della risposta.
Espressione scritta:
- Insegnare e incoraggiare l’uso di strategie di pianificazione, produzione e revisione del testo fornendo istruzioni su come utilizzarle.
Grafia:
- Strutturare un intervento riabilitativo basato sui raggruppamenti per famiglie di lettere, sull’esplicitazione della direzione dei tratti che le compongono, sul recupero del corretto pattern motorio attraverso la copia e la riproduzione a memoria;
- Applicare strategie di autoistruzioni verbali, in contemporanea alla sequenza di movimento di ogni singola lettera;
- Utilizzare modelli in movimento per supportare la visualizzazione del processo di produzione della singola lettera;
- Utilizzare diversi interventi al fine di migliorare le abilità fini motorie o cinestesiche.
Calcolo:
- Adottare interventi basati sull’istruzione diretta, esplicita e sistematica;
- Avvalersi di esempi concreti legati alla vita reale e di supporti informatici per sostenere i processi di visualizzazione e di rappresentazione;
- Implementare interventi per l’automatizzazione dei fatti aritmetici al fine di migliorarne la rievocazione.