La risoluzione di problemi è una delle principali competenze del nostro sistema cognitivo e può assumere due diversi significati. Possiamo infatti definirla come un’attività connessa agli apprendimenti di discipline prevalentemente scientifiche ma anche un’abilità caratteristica di uno stile cognitivo che procede in modo strategico nella ricerca della soluzione.
Disturbo di soluzione dei problemi aritmetici
L’analisi dei processi cognitivi implicata nella soluzione di problemi si è sviluppata nello studio delle componenti della comprensione del problema e delle abilità strategiche e metacognitive di soluzione. Questi due meccanismi cognitivi sembrano essere fondamentali per poter risolvere un problema: un soggetto, infatti, deve essere in grado di elaborare una rappresentazione cognitiva delle informazioni (ovvero individuare le informazioni chiave) e poi integrarle tra loro in modo corretto (conoscenza strategica).
Nella realtà scolastica non è infrequente osservare studenti che presentano significative difficoltà in questo processo a fronte di una buona gestione dei numeri. In questo caso quindi non si parla di un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) poiché le abilità coinvolte nella soluzione di problemi non possono essere ricondotte a particolari competenze di base ma coinvolgono competenze più generali che manifestano selettivamente la loro scarsa strutturazione nel momento in cui viene richiesto questo tipo di compito.
Gli studenti esperti utilizzano strategie differenti diversamente recuperate in memoria e tendono ad effettuare, fin dall’inizio, un’analisi qualitativa del problema e ad essere più rapidi nella soluzione; ciò significa che utilizzano sia la conoscenza dichiarativa (sapere “che”) sia quella procedurale (sapere “come”).
In particolare, gli studiosi hanno evidenziato alcune caratteristiche degli studenti esperti:
- Spiccata conoscenza procedurale;
- Maggiore velocità di esecuzione;
- Maggiore flessibilità e rapido accesso agli schemi di conoscenza;
- Maggiore sviluppo di autoregolazione, di controllo dell’attenzione, di pianificazione, di comprensione e di esecuzione.
Il controllo consapevole del soggetto sul proprio operato in ogni fase garantisce la corretta esecuzione dl compito. Autoistruzione, automonitoraggio e autointerrogazione costituiscono i processi cognitivi che permettono al bambino di apprendere e utilizzare i tre livelli di conoscenza necessari alla risoluzione dei problemi:
- Livello dichiarativo relativo all’uso dei concetti quantitativi e delle operazioni matematiche;
- Livello procedurale relative al saper applicare in modo corretto e in contesti differenti le conoscenze dichiarative;
- Livello condizionale relativo all’uso critico e consapevole delle strategie più adatte, modificando il proprio comportamento al variare del compito.
In sintesi potremmo affermare che le abilità cognitive e metacognitive coinvolte nel processo di soluzione dei problemi siano le seguenti:
- Comprensione;
- Rappresentazione dello schema;
- Classificazione della struttura del problema (categorizzazione);
- Pianificazione;
- Monitoraggio e autovalutazione.
Le aree deficitarie nel disturbo di soluzione dei problemi
Nei soggetti che presentano tale disturbo, risultano deficitari alcuni processi cognitivi quali memoria, visuo-percezione, attenzione, le difficoltà di lettura e la comprensione del testo (necessarie per comprendere la richiesta del problema e distinguere le informazioni rilevanti da quelle superflue).
L’automatizzazione delle strategie di calcolo mentale e scritto non è sufficiente a garantire l’efficacia in questo tipo di compito per il quale non esiste un’unica strategia meccanica da mettere in atto.
La caratteristica di base che differenzia un abile solutore da uno meno abile sembra essere la memoria di lavoro e più precisamente l’esecutivo centrale che consente l’attività di aggiornamento delle informazioni durante lo svolgimento del problema.
Tale sistema, infatti, rende possibile un continuo scambio tra lo schema mentale del problema che il solutore sta costruendo e i nuovi dati di cui lo stesso viene a conoscenza proseguendo nella lettura del testo. Lo studente che presenta questo disturbo spesso non è in grado di mettere in atto il processo di selezione dell’informazione rilevante e questo non permette un’adeguata comprensione della consegna.
Conseguentemente, una difficoltà nella rappresentazione porterà alla mancata comprensione delle connessioni logiche poiché verranno tenuti in memoria sia i dati rilevanti sia quelli inutili e uno schema poco chiaro porterà alla generazione di un piano di soluzione errato. Risulta quindi di fondamentale importanza lavorare sullo sviluppo delle abilità metacognitive e sulla flessibilità del pensiero.
Come intervenire?
Ad oggi disponiamo di un’ampia gamma di materiali che possono essere utilizzati per la promozione ed il recupero delle abilità di soluzione dei problemi.
- Area logica: sviluppare la consapevolezza dei processi di pensiero degli studenti utilizzando le attività suddivise per nuclei tematici;
- Area linguistica: con l’obiettivo di stimolare le abilità di comprensione del testo del problema, imparando a riconoscere il significato dei quantificatori logici (tutti, uno, ciascuno….);
- Area visuo-percettiva: riduce al minimo la parte verbale del testo, privilegiando la rappresentazione grafica in grado di stimolare la comprensione del problema;
- Area cognitiva: si lavora sulle competenze legate al problema ovvero comprensione, rappresentazione, categorizzazione, pianificazione, monitoraggio e autovalutazione.
L’intervento del Tutor DSA
Il Tutor DSA, in quanto esperto nei processi di apprendimento, è un valido aiuto nel percorso di potenziamento legato a tali tipi di problematiche in quanto supporta e guida il bambino nelle varie fasi dell’apprendimento.
Dopo una prima valutazione volta a capire in quale fase della soluzione il bambino incontra difficoltà, si procederà a potenziare le aree più deficitarie. Ad esempio, se la componente più debole risulta essere la comprensione del testo, si andranno a potenziare quegli aspetti prima di lavorare sulle aree del calcolo.
Una volta compreso il problema, il bambino dovrà costruirsi una rappresentazione mentale per poterlo categorizzare e, anche in questo caso, il Tutor DSA lo supporterà stimolando le capacità di ragionamento e la flessibilità di pensiero per comprendere che tipo di problema si stia affrontando. Il bambino verrà poi affiancato nella fase di pianificazione e successivamente invitato a riflettere sull’esito e sul risultato raggiunto per stimolare la consapevolezza metacognitiva sulle strategie di soluzione più efficaci.
Spesso succede che il bambino sviluppi ansia e convinzioni disfunzionali su di sé (non riuscirò mai, sono stupido….) e, anche in questo caso, il Tutor può intervenire per modificare tali credenze che danneggiano l’autostima e creano inevitabili ripercussioni sulla performance scolastica.