Tra i quattro Disturbi Specifici di Apprendimento, la Disgrafia è la più complessa da diagnosticare e difficilmente è “pura”, altrimenti detto, quasi sempre si manifesta in associazione ad altri disturbi. La Disgrafia riguarda il tratto grafico e non c’è compromissione delle regole ortografiche, interessa dunque la componente esecutiva che rende l’elaborato di difficile lettura o addirittura illeggibile. Anche in questo caso è possibile intervenire sui bambini in età scolare.
Disgrafia, che cos’è?
La Disgrafia ovvero Disturbo della grafia, rientra tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) insieme a Dislessia, Discalculia e Disortografia.
Tale disturbo si manifesta come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici (le lettere) sia quelli numerici (i numeri) quindi riguarda solo la grafia e non le regole ortografiche e sintattiche che invece sono coinvolte nella disortografia.
La diagnosi di Disgrafia può essere posta a partire dalla terza classe della Scuola Elementare e vengono valutati i parametri di velocità di scrittura, leggibilità della stessa e qualità del tratto grafico ovvero la forma delle lettere, la loro grandezza o ancora la disposizione sul foglio.
Durante l’iter diagnostico, a discrezione del clinico, sarebbe importante valutare anche altre abilità, ad esempio quelle motorie, le abilità visive, spaziali e percettive.
La Disgrafia riguarda quindi la componente esecutiva, grafo-motoria (scrittura poco leggibile); si riscontrano difficoltà nello scrivere in modo fluido, veloce ed efficace. Inoltre, il bambino disgrafico può presentare una cattiva impugnatura della penna o matita, poca capacità di sfruttare lo spazio nel foglio, difficoltà nel produrre o riprodurre forme geometriche, nella copia di immagini, o ancora una scrittura fluttuante verso l’alto o verso il basso e con l’alternanza di lettere grandi e piccole.
I bambini con disgrafia non hanno un disturbo dello sviluppo motorio, ma possono avere difficoltà a pianificare i movimenti sequenziali delle dita che portano ad avere una buona grafia.
Alcune volte è possibile che il bambino presenti problemi a carico della memoria di lavoro che utilizza appunto un processo di codifica per immagazzinare nuove parole scritte. Questo meccanismo nel disgrafico non funziona correttamente e per questo si verifica una difficoltà nel ricordare come scrivere una lettera o una parola, con conseguenti complicazioni nella scrittura.
In base all’età del bambino i sintomi della Disgrafia possono essere differenti e i primi segni compaiono generalmente quando si inizia a scrivere: i bambini in età prescolare possono essere riluttanti a scrivere e disegnare, mentre quelli in età scolare spesso mostrano una grafia illeggibile e hanno bisogno di pronunciare le parole ad alta voce durante la scrittura. Diverso è per gli adolescenti che tendono a scrivere frasi semplici e con molti errori grammaticali.
Come riportato nel giornale delle scienze psicologiche “State of Mind”, è possibile individuare diverse tipologie di Disgrafia:
- dislessica, la scrittura spontanea è illeggibile, mentre quella copiata è abbastanza buona, e l’ortografia è pessima. La velocità del movimento delle dita è nella norma
- motoria, è dovuta a un deficit delle capacità motorie, scarsa destrezza, scarso tono muscolare, e/o goffaggine motoria non meglio specificata. In generale, la scrittura è povera e illeggibile, anche quando si copia un documento. La velocità del movimento delle dita è nella norma
- spaziale, è determinata da una difficoltà nella percezione dello spazio, la scrittura e il copiato sono incomprensibili, l’ortografia normale.”
Come si manifesta la Disgrafia?
Esistono parecchi indicatori che possono farci sospettare la disgrafia nei nostri figli ma elenchiamone alcuni:
- Postura del corpo, spesso scorretta o “improbabile”
- Prensione della penna, la prensione ottimale è quella a tre dita (pollice, indice e medio)
- Mancato rispetto dei margini del foglio
- Pressione sul foglio, troppa o troppo poca
- Dimensione delle lettere (o dei numeri), spesso molto differenti tra loro anche all’interno di una singola parola
- Sovrapposizione delle lettere a causa di una postura scorretta
- Velocità di scrittura, in eccesso o in difetto.
Per quanto riguarda il carattere, ogni bambino tende a scegliere quello con cui fatica meno, quindi avremo chi usa il corsivo e chi invece lo stampato maiuscolo (più facile da imparare ma più lento da usare).
Cosa possiamo fare?
Facciamoli scrivere…!!! Anche se per i nostri piccoli è faticoso, farli scrivere è l’unico modo per farli esercitare. Scrivere poco ma tutti i giorni.
Il trattamento per la disgrafia varia: l’obiettivo primario del potenziamento delle abilità grafo-motorie è quello di generare un automatismo scrittore corretto, ovvero rendere più fluida e meno faticosa la scrittura insegnando ai bambini i movimenti corretti da fare. Inoltre può essere utile un percorso mirato che comprenda esercizi motori al fine di rafforzare il tono muscolare e migliorare la coordinazione oculo-motoria, nonché esercizi per la memoria.
Proseguendo nel tempo e in base all’età, l’utilizzo del computer è consigliabile rispetto alla carta.
Inoltre possiamo aiutarli nel loro compito utilizzando i “quaderni facilitati” (disponibili sia a righe sia a quadretti) appositamente creati per guidare la scrittura, il rispetto dei margini o ancora per supportare le operazioni in colonna o i numeri con la virgola. Per alleviare i dolori durante la scrittura e permettere una corretta impugnatura della penna o della matita, possiamo anche utilizzare le impugnature ergonomiche.